Non capita tutti i giorni di ricevere belle notizie sul fronte della lotta all’inquinamento e quando arrivano ci sentiamo finalmente grati agli uomini e alle donne che si impegnano per restituire a noi e ai nostri figli una Terra un po’ più giusta e più sana.
Questa volta sono il neurobiologo Stefano Mancuso e PNAT, un collettivo di designer, architetti e biologi a ridarci la speranza in uno stile di vita più rispettoso delle nostre esigenze e in un futuro che riporti le città ad essere più naturali e salubri. La sfida, che è stata raccolta dal team capitanato dal Prof. Mancuso, ha preso in seria considerazione il problema dell’inquinamento indoor e ha ideato una soluzione innovativa, realistica e bellissima per sfruttare il potenziale insito nelle piante di assorbire gli agenti inquinanti, restituendo all’ambiente un’aria filtrata con una riduzione quasi totale degli inquinanti atmosferici.
Le piante, oltre ad essere elementi straordinari per abbellire spazi interni e urbani, attraverso i loro processi biochimici e fisiologici svolgono un lavoro fondamentale per tutti gli abitanti del pianeta, infatti sottraggono anidride carbonica e inquinanti all’aria producendo in cambio ossigeno, rinfrescando, e mantenendo la giusta umidità nell’ambiente.
L’idea di proporre un sistema innovativo di filtraggio dell’aria inquinata su larga scala nasce dalla Fabbrica dell’Aria, il prototipo realizzato nella Manifattura Tabacchi di Firenze, un’ex fabbrica di sigarette, chiusa nel 2001, che è stata oggetto di un’importante opera di riqualificazione, e che potrebbe avere un grande impatto sulla progettazione degli spazi interni e sulla qualità della vita delle persone.
Si tratta di una vera e propria serra studiata per depurare e rinfrescare l’aria all’interno di case e uffici agendo tramite la filtrazione botanica, con peculiarità proprie, diverse da quelle tipiche della filtrazione tradizionale: gli inquinanti, infatti, sono scissi dalle attività biologiche e assorbiti nella biomassa delle piante. Quando le specie vegetali sono collocate all’interno di abitazioni e uffici ciò si traduce anche in un notevole risparmio energetico.
La serra della Fabbrica dell’Aria ospita specie vegetali in grado di filtrare 5mila metri cubi di aria in un’ora, purificando tutta l’aria dell’open space in cui è stata posizionata. Al suo interno sono state collocate piante di ficus, banani e selci, tutte piante caratterizzate da foglie larghe, poiché l’efficienza di depurazione è direttamente proporzionale alla grandezza della superficie delle foglie stesse. L’aria presente nell’ambiente viene dunque aspirata all’interno della serra, filtrata dalle piante e immessa nuovamente nel locale: analizzandola in uscita con uno spettrometro di massa, risulta che gli inquinanti atmosferici sono ridotti del 98%.
Questo esperimento può essere riprodotto su piccola e larga scala, e sistemi simili potrebbero essere collocati all’interno di appartamenti, luoghi di lavoro, scuole e centri commerciali, e praticamente ovunque, poiché è dimostrato che l’aria negli spazi chiusi è 2/3 volte più inquinata che all’esterno, a causa dei detergenti, delle polveri, dei prodotti edili e delle sostanze volatili presenti negli arredi. Inoltre la presenza di queste “serre” favorisce la socializzazione e diminuisce gli istinti aggressivi, stimolando l’istinto primordiale di stare a contatto con la natura e al suo effetto calmante.
“È un modello innovativo, scalabile e ripetibile che aumenta in maniera esponenziale la capacità naturale delle piante di rimuovere gli inquinanti presenti negli spazi abitativi, commerciali e di lavoro”, afferma Stefano Mancuso.
Le piante hanno la capacità naturale di ripulire l’aria dagli inquinanti, per farlo però devono essere presenti in grandissime quantità. Grazie alla tecnologia creata da PNAT, queste capacità vengono potenziate tanto da permettere a poche piante di depurare grandi quantità d’aria in poco tempo. La combinazione unica di design e botanica rendono la Fabbrica dell’Aria un modello innovativo e davvero affascinante, che aldilà della portata ecologica è uno spazio incantevole, in continua evoluzione e di grande impatto sensoriale.
Proteggere e aumentare gli spazi verdi è il futuro dell’ambiente nell’ottica della salvaguardia della salute, del benessere e della qualità della vita di tutti gli esseri viventi.
Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 29/11/2019