Non puoi proteggere ciò che non ami e non puoi amare ciò che non conosci. – Martina Capriotti, Explorer di National Geographic

Cosa si nasconde in fondo agli oceani? Quale impatto ha l’inquinamento dei mari sulla nostra vita? Come possono la geologia, l’ingegneria robotica, la biologia marina farci scoprire forme di vita antichissime e sconosciute? Possono i progetti di sostenibilità frenare i processi di estinzione di numerose specie vegetali e animali?

Queste e tante altre sono le domande a cui cercano di dare una risposta i ricercatori di atenei italiani e internazionali e gli Explorers, che si sono incontrati a un evento organizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con National Geographic. Il 25 settembre, presso il DAMSLab,  Marco Cattaneo (direttore della famosa rivista) ha moderato l’evento Meraviglie blu, portandoci al cospetto di un mondo sommerso di meraviglie e di foreste di coralli che rivestono un ruolo fondamentale per il pianeta, mettendo in risalto due aspetti molto importanti della mission di National Geographic: l’esplorazione che incontra la scienza e la divulgazione delle scoperte. Secondo l’Explorer Martina Capriotti “l’alto livello di accessibilità delle informazioni è la chiave per aumentare la consapevolezza delle ‘malattie’ che affliggono i nostri oceani. Più persone vengono personalmente ed emozionalmente coinvolte, migliore sarà il livello di salvaguardia che l’umanità potrà offrire”.

L’eredità del Segreto degli Oceani
Questo nuovo evento segue a distanza di un anno la proiezione del Segreto degli Oceani di Federico Fanti – professore di Scienze biologiche, geologiche e ambientali – con un viaggio attraverso tre continenti alla scoperta del ruolo fondamentale che svolgono le barriere coralline per la salute del nostro pianeta. “Nei mari nasce la vita, osserviamo le tappe più importanti dell’evoluzione, vediamo come il pianeta si trasforma nel tempo. Quasi un quarto del pianeta Terra è stato letteralmente costruito nel corso di centinaia di milioni di anni da microscopici animali che sono vissuti nei mari. Il primo passo è sempre quello di conoscere perché i mari siano così importanti. Non importa dove viviamo, gli oceani garantiscono la nostra sopravvivenza. Se non sarà possibile trovare un nuovo equilibrio tra il nostro modo di vivere e ciò che i mari custodiscono per noi, chi ci rimetterà sarà di sicuro la nostra specie. Noi Explorers viviamo in prima persona il rapporto tra uomo e oceani ma siamo anche i primi a vedere i cambiamenti che li minacciano. Conoscere il problema per saperlo affrontare nel modo migliore ma anche prendere una posizione chiara e decisa quando si parla con il grande pubblico o con chi, per mille motivi, non vuole ascoltare”.

Il patrimonio marino
L’evento, promosso anche da ASVIS-Festival dello Sviluppo Sostenibile, si pone come obiettivo la salvaguardia del nostro immenso patrimonio marino: “Dobbiamo imparare ad averne cura come qualcosa di vicino a noi, qualcosa che è strettamente connesso alla nostra vita quotidiana, un patrimonio imprescindibile da conoscere, amare e conservare” – afferma la ricercatrice Arianna Mancuso – “semplici azioni personali come prestare attenzioni ai rifiuti e rispettare anche i più piccoli e comuni animali che troviamo nel mare sono un aiuto concreto per vivere in equilibro con l’ambiente che ci circonda. Perché non possiamo fare tutto, ma possiamo fare qualcosa. Qualcosa che può fare la differenza”. I fondali marini, che rappresentano la gran parte della superficie terrestre, sono al 95% inesplorati. In fondo al mare ci sono ancora tante specie, habitat, meraviglie nascoste che devono ancora essere svelate, e robot e sommergibili possono aiutarci a comprendere la realtà della vita marina e prevedere gli scenari futuri della vita di tutto il pianeta. Purtroppo tra i segreti nascosti negli oceani ce ne sono alcuni terribili e invisibili all’occhio umano, come le microplastiche e le sostanze tossiche prodotte dall’uomo e da lui stesso immesse nell’ambiente.

Per concludere con le parole di Giovanni Chimienti: “Eventi come Meraviglie blu fanno conoscere ciò che sappiamo e ciò che forse non sapremo mai completamente, ma soprattutto fanno vedere come ci siano persone che dedicano la loro vita alle scoperte, alla Scienza, alla ricerca di soluzioni e di un modo migliore di stare al mondo”.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 19/11/2020

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