È nei momenti di maggior difficoltà che i visionari e gli ottimisti riescono a cogliere il germe di un futuro migliore e possibile. Lasciarsi sfuggire l’occasione sarebbe imperdonabile, perché l’uomo di fronte alle crisi storiche ha sempre avuto le capacità di risollevarsi e rigenerarsi. Tra emergenze sanitarie e crollo dei consumi a livello internazionale, c’è chi crede in nuove modalità relazionali e commerciali e immagina una nuova prospettiva per il nostro futuro di consumatori. Sembra piccola cosa un pisello verde, ma contiene in sé un messaggio molto forte, la sua forma rotonda e protettiva e il suo colore sono la sintesi della Terra e della Natura.

Oggi Green Pea, il pisello verde, è una realtà tutta italiana che vuole porsi come simbolo di rispetto per il nostro pianeta, partendo da un’idea visionaria che cambia il concetto di produzione e consumo. Tra lo spreco dissennato e il brusco arresto degli acquisti si delinea una nuova possibilità: consumare con rispetto. Green Pea si schiera da questa parte, valorizzando il lato bello e piacevole del consumo etico nel rispetto della natura, e lo ha fatto costruendo un edificio che racchiude al suo interno tutte le possibili combinazioni di prodotti e servizi rivisitandoli con un approccio sostenibile.

Come afferma Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e di Green Pea: “Riteniamo che, in un modello sociale basato sui consumi, occorra indirizzare il commercio verso valori utili al benessere vero, il quale può esistere solo se in equilibrio con gli altri umani. Lo scenario non è complicato da leggere. Il problema principale consiste nella compatibilità tra le attività volte al miglioramento della vita e la salute del pianeta. Il 90% degli scienziati ci dice che il nostro modo di consumare è diventato incompatibile. Da un lato produciamo energia immettendo nell’atmosfera una quantità di CO2 eccessiva che altera il clima, da un altro lato costruiamo oggetti e produciamo cibo inquinando terra, acqua e aria, da un altro ancora non smaltiamo i rifiuti in modo corretto, infine sopprimiamo alberi. Quando il 90% degli scienziati dice una cosa, normalmente ci azzecca. È giunto il momento di modificare il nostro modo di consumare”.

From duty to beauty
Sviluppandosi su un’area di 15 mila m² divisi in 5 piani, Life, Home, Fashion, Beauty e Otium Pea Club – l’edificio Green Pea nasce a Torino da un’idea di Oscar Farinetti, e il suo ambizioso progetto intende dare una svolta al nostro rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero. Oltre 100 partner e un pisello verde su ogni prodotto in vendita danno vita a un luogo di bellezza e di rispetto che rappresenta un nuovo modo di consumare: ogni acquisto può diventare parte del cambiamento. 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club sono dedicati all’Ozio Creativo (chi non ricorda l’illuminante libro di Domenico De Masi?).

In totale, 72 luoghi di bellezza e rispetto dove scoprire prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Green Pea è femminile, come la Terra, e crede fermamente che la lunga durata dei prodotti sia uno degli aspetti fondamentale della sostenibilità. Si parla tanto di sostenibilità negli ultimi anni, a volte a sproposito, dimenticando che è un concetto legato a un’idea molto antica, il tempo, e quanto a lungo possa durare qualunque cosa. L’origine della parola nasce infatti da uno dei pedali del pianoforte, in inglese sustain, quello che serve per allungare le note, per farle durare nel tempo. Con questa calzante metafora i partner di Green Pea credono fermamente nella necessità di produrre e consumare in armonia con la Natura e, allo stesso tempo, lavorano per costruire prodotti in linea con i principi di bellezza e originalità del Made in Italy. L’obiettivo è chiaro: portare la qualità Green Pea al più vasto pubblico possibile con un’offerta per tutte le tasche.

L’edificio Green Pea
Green Pea è stato realizzato come un elemento innovativo e resiliente, sostenibile in ogni suo dettaglio, che respiri e permetta di respirare, in armonia con l’essere umano e con gli elementi naturali. Al suo interno sono presenti 2 mila alberi, piante e arbusti. Il progetto sviluppato dagli architetti Cristiana Catino e Carlo Grometto ha dato vita a un edificio con le caratteristiche di un organismo naturale, è un luogo che invita le persone alla scoperta del mondo della sostenibilità, dimostrandone tutta la bellezza. Green Pea è una struttura avveniristica in cui la ricerca del bello persegue anche uno scopo pratico: riuscire a trasmettere dei valori tangibili e accoglienti per le persone, per rendere concreto il concetto from duty to beauty (“dal dovere alla bellezza”). Per la produzione di energia Green Pea utilizza fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’edificio, infatti, è alimentato da pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Nel Green Pea Discovery Museum si trovano percorsi adatti a tutte le età per scoprire il funzionamento di queste tecnologie attraverso esempi da toccare con mano.

La mission di Green Pea
L’attività e i valori Green Pea sono supportati da un grande lavoro sui contenuti, sia nell’esperienza in store sia nelle sue amplificazioni digitali tramite l’App realizzata con la startup Aworld – scelta dall’ONU per supportare la campagna Act Now contro il cambiamento climatico – unendo sostenibilità e gamification; inoltre propone il magazine Green Peaple e un fitto palinsesto di eventi. Al centro di tutto è la community degli appassionati Green, che potranno diventare Green Pea Members attraverso diverse tipologie di membership. Ogni contenuto divulgativo sarà approvato dal comitato scientifico diretto da Silvio Greco – biologo marino responsabile dell’Inspiration Board Green Pea. Muovendoci, abitando, vestendoci e rispettando il nostro corpo, in un tutt’uno con la meraviglia del nostro cosmo, diventa impellente la necessità di vivere in armonia senza rinunciare alla bellezza… Ora tocca a noi fare la nostra parte.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 01/02/2021

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