Magnetica come solo una Dame de Fer può essere, la Tour Eiffel è solenne ed eterea, scintillante nelle notti di luna piena, romantica sotto la neve, struggente fra le nuvole e sotto la pioggia. Musa di ispirazioni letterarie e cinematografiche, soggetto amatissimo di pittori di ogni lignaggio, sfondo ideale di set fotografici e sfilate moda, è democratica e paziente nel donare un po’ di charme ai fanatici dei selfie. Imponente e rassicurante, dire Tour Eiffel è dire Parigi.

Il ritorno all’affascinante colore originale

324 metri di ingegno, sogni e fatiche. Maestosa, proiettata verso l’infinito, esibisce un’elegante leggiadria nonostante la mole di oltre 10 mila tonnellate di ferro e un’altezza che sfida le vertigini. Cosa manca alla Tour Eiffel per essere ancora più bella? Forse, a 132 anni, solo un po’ di maquillage, che la riporti a quel bel bruno dorato che pensò per lei Gustave Eiffel, sette anni dopo la presentazione all’Esposizione Universale del 1889 (in cui sfoggiava un coraggioso colore rosso), facendo da eco al colore della pietra calcarea degli edifici parigini.

Eiffel sapeva bene che l’esposizione alle intemperie avrebbe richiesto una manutenzione costante e mai avrebbe immaginato che potesse sopravvivere per tanti anni alle ingiurie del tempo e alle critiche dei tanti detrattori (anche illustri) che avrebbero voluta demolirla. Approfittando della chiusura temporanea per le restrizioni dell’emergenza pandemica, e in previsione delle Olimpiadi del 2024 che si terranno fra le vie e i monumenti di Parigi, sono iniziati i lavori di restauro della superficie della Torre, che è rivestita da 19 strati di pittura. Sono già in opera squadre di artigiani per sverniciarla e ritinteggiarla, un’impresa titanica da 50 milioni di euro che riporterà al loro splendore 18 mila pezzi di ferro e i loro 2,5 milioni di rivetti. “Daremo alla Tour Eiffel una tonalità un po’ più dorata rispetto al colore che siamo abituati a vedere, in tempo per i Giochi Olimpici”, afferma Patrick Branco Ruivo, direttore generale della Société d’Exploitation de la Tour Eiffel, la società che gestisce il monumento: “Si può già vedere il nuovo colore quando si guarda la parte superiore. Non è rivoluzionario, ma quando c’è un bel cielo blu su Parigi, si vedono i suoi bagliori metallici e sfavillanti”.

I lavori di restauro

Oggi gli operai lavorano a diverse centinaia di metri dal suolo assicurati da imbracature, muovendosi fra 20 mila piccole lampade che fanno brillare la Torre al tramonto per cinque minuti ogni ora. Ben diversamente dal loro antenato che posava con nonchalance, cappello in testa e sigaretta in bocca, impugnando il pennello con una mano e stringendo nell’altra un pilastro della Dame de Fer, con la città ai suoi piedi.

Tra poco la vernice dalle sfumature lucenti e dorate farà brillare di nuovo la città, che attende impaziente non solo le Olimpiadi, ma anche il ritorno alla libertà e alla joie de vivre… perché non c’è Parigi senza Torre Eiffel…

Paris, mais c’est la Tour Eiffel
Avec sa pointe qui monte au ciel.
Qu’on la trouve laide, qu’on la trouve belle,
Y’a pas de Paris sans Tour Eiffel.
(Jacques Hélian)

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 22/03/2021

Ti potrebbe piacere: