Piante antichissime e alberi monumentali, esemplari della flora mediterranea e specie tropicali. E poi collezioni di piante carnivore, medicinali, alimentari, acquatiche e succulente.

Siamo all’Orto Botanico di Firenze, il cosiddetto “Giardino dei Semplici” creato nel 1545 da Cosimo I dei Medici, uno degli Orti più antichi del mondo, che vanta una spettacolare biodiversità vegetale. Infatti, accoglie migliaia di esemplari di rilevanza scientifica, con una parte di collezioni accessibili per scopi di ricerca e studio, e numerosi percorsi tematici aperti al pubblico, anche ai non vedenti. L’area, che si sviluppa su oltre due ettari, è facilmente fruibile grazie a totem colorati e pannelli che indicano i diversi settori e le caratteristiche principali delle piante e delle collezioni.

Forte del periodo di splendore che lo rese famoso fra il Cinquecento e il Seicento, l’Orto fiorentino si è ampliato e arricchito nel tempo, e oggi propone una rosa articolata di collezioni, costantemente aggiornate e sottoposte a un’assidua manutenzione e conservazione. Le piante sono distribuite sia all’aperto che al chiuso. Nelle serre calde, costruite nel XIX secolo, trovano dimora piante tropicali e subtropicali tra cui importanti collezioni di Cicadee, Ficus, Palme, e un’antica collezione di agrumi, con varietà antiche come l’arancio turco e il chinotto. Nelle zone all’aperto troviamo le piante alimentari, a cui sono dedicati vari ambiti: domesticazione, orto bioattivo e orto sul balcone, piante spontanee commestibili della Toscana e frutti poco conosciuti.

Molto interessante dal punto di vista farmaceutico è la collezione di piante medicinali e tossiche, distribuita su cinque aiuole, con due quadri tematici all’aperto e in una porzione della serra calda: consiste in circa 400 piante e 280 specie provenienti sia dal territorio toscano sia dall’estero. Nell’incantato giardino zen si trovano un’aiuola con piante orientali naturalizzate e un’aiuola dedicata a Hildegarda di Bingen, aiuole per l’acclimatazione di palme esotiche e cicadee, diverse varietà di ortensie e una collezione storica di azalee. Un posto speciale è occupato dalle vasche con le piante acquatiche, con splendidi fior di loto e ninfee, e specie rare. Nella serra calda, e in estate in tre ampie bacheche all’aperto, trova spazio la collezione delle piante carnivore o insettivore, con 40 specie che illustrano le varie modalità di cattura delle prede. A seguire, un’ampia e variegata collezione di piante succulente, circa 850 esemplari, la maggior parte alloggiata nella serra fredda. Al di fuori di questa, in un cassone, sono presenti circa 150 cactacee appartenenti a 36 generi diversi.

Passeggiando nell’Orto dove svettano oltre 200 alberi, fra cui il monumentale Tasso piantato nel 1720 e la Sughera del 1805, si nascondono animali di vario genere. Può accadere di imbattersi nell’airone bianco maggiore o nell’airone cenerino, o più frequentemente in pettirossi, cinciallegre e scoiattoli. E l’“hotel per insetti”, nei pressi della vasca centrale, offre riparo ad alcuni insetti impollinatori utili anche per il controllo biologico delle patologie che attaccano le piante.

Infine, il Museo possiede collezioni di straordinario valore che raccontano la storia del pianeta e della vita, così come l’evoluzione del pensiero scientifico. Infatti, in oltre cinque secoli, sono stati acquisiti oltre 10 milioni di esemplari, distribuiti fra le varie discipline: dalla botanica alla zoologia, dalla mineralogia alla paleontologia, dall’antropologia all’etnologia, dall’anatomia alla chimica. Non sorprende dunque che il numero di visitatori continui a crescere in modo esponenziale, grazie anche alle proposte didattiche per le scuole e ai percorsi a tema per gli adulti, ma soprattutto per il valore del messaggio trasmesso, l’importanza di rispettare e conoscere il nostro inestimabile patrimonio vegetale.

Pubblicato nel numero di febbraio/marzo 2022 di Italia Informa

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