Dopo un giro del mondo che ha toccato i luoghi più iconici dell’arte e della cultura, Chanel Metiers d’Art torna a Parigi, e suggella il suo rientro con un omaggio alle origini della Maison che strizza l’occhio alle più nuove tendenze della moda.
Se la collezione P/E 2020 ha visto sfilare Chanel in un Grand Palais trasformato in tetti parigini, nella medesima location è andata in scena il 4 dicembre la ricostruzione fedele di Rue Cambon 31, quel luogo memorabile che fa parte dell’immaginario di ogni fan di Chanel, dove aveva casa e atelier la mitica Mademoiselle.
Domina il set la famosa scala con gli specchi che collegava l’atelier con il salone dei defilè della Maison, e la neo direttrice creativa Virginie Viard, alla sua quarta prova con Chanel, debutta con i Metiers d’Art dimostrando di essere la degna erede di Karl Lagerfeld.
Ecco che sfilano in passerella le straordinarie creazioni dei maestri artigiani di Chanel, quelle decorazioni che li hanno resi famosi in tutto il mondo:cristalli, perle, piume, fiocchi, strass impreziosiscono abiti da sera, gonne e capispalla realizzati con sapiente savoir faire da atelier come Lesage, Montex e Lemarié.
Apre la sfilata Vittoria Ceretti, musa della Maison e tra le preferite di Karl Lagerfeld, tanto seguita sui social quanto riservata sulla sua vita privata, che con il suo magnetismo incarna le giovani donne contemporanee. I codici classici della Maison sono tutti presenti e reinterpretati in chiave attuale: trionfa l’iconico bianco e nero, il motivo matelassé su tailleur ricamati con cristalli colorati si alterna a nuove proposte, come l’abito lungo senza maniche, le tute glitterate, i tailleur che scoprono la pancia, di cui Gigi Hadid è capofila. E dalle giacche spunta audacemente la pelle nuda, accarezzata da lunghi fili di perle, collane a catena e cinture di cristalli.
Con un occhio alle Instagirls fa capolino la felpa girocollo che riporta l’indirizzo 31 rue de Chambon, e la modella Kaia Gerber, candidamente sexy, esibisce un cerchietto nero tra i capelli e un rossetto bordeaux sulle labbra. Sotto i riflettori sfila l’emblematico tailleur giacca e gonna riproposto con un touch più moderno: le giacche cropped sono indossate con gonne a vita bassa dall’ampio spacco, e le versioni in tweed si alternano a quelle sfoderate in pizzo dorato. Le perle di Coco scendono a cascata su abiti da sera con decorazioni all over su seta e organza, ma appaiono anche delicatissime stampe sfumate nei toni del rosa e del viola, maxi gonne fluttuanti color pesca e fucsia, tessuti plissettati, paillettes su gonne e pantaloni, oro e luccichii argentei sugli occhi.
E poi fiori in raso, strass, perline, nastri di grosgrain, ricami iperfemminili interpretano in chiave contemporanea lo stile Chanel facendo la loro apparizione su cappottini neri in cashmere; catalizzano l’attenzione degli invitati le minaudiere dorate e tempestate di strass che si ispirano alle gabbiette di uccelli tanto amate da Coco, e le it bag della Maison, la Boy Chanel e la Gabrielle, declinate in versione mini e indossate come gioielli.
In questo inno alla femminilità un posto d’onore lo occupa il pizzo, proposto ora in nero su un abito dalla silhouette slanciata e impreziosita da piume, ora in color champagne e perla con tanto di camelie, che spuntano anche su un bomber trapuntato, quale omaggio infinito alla Mademoiselle dell’Haute Couture.
Pubblicato su Costa Smeralda, 30/12/2019