“È diventato relativamente facile difendere gli uomini dalla natura: è invece diventato difficilissimo e molto urgente proteggere la natura dagli uomini”. Luigi Zoja, Utopie minimaliste

L’arte contemporanea è in costante movimento e mutamento, così come il mondo vegetale a cui spesso si rivolge per creare nuovi stimoli e sviluppare nuove sensibilità; le odierne forme dell’arte delineano inconsueti scenari psicologici e prospettive interiori là dove le parole non riescono ad arrivare. E proprio il rapporto fra arte e natura è al centro di una riflessione nel nuovo spazio espositivo improntato alla comunicazione della sostenibilità, The Rooom, una concept agency nella cornice storica di Palazzo Aldrovandi Montanari, nel cuore di Bologna, il cui fine è sensibilizzare il pubblico su tematiche sociali, ambientali ed economiche, diffondendo valori etici e aprendo un dialogo costruttivo tra persone, imprese, istituzioni e operatori culturali attraverso il linguaggio trasversale dell’arte contemporanea.

Il Cerchio Spezzato, un’indagine sul rapporto fra arte e ambiente

Con un’efficace forma espressiva che apre prospettive e nuovi spunti di riflessione, The Rooom è anche uno studio di comunicazione con un ricco calendario di eventi e iniziative. Con la mostra Il Cerchio spezzato, in corso fino al 1° aprile 2022 e curata da Eleonora Frattarolo, si è scelto di dare voce a 7 artisti che propongono il proprio peculiare punto di vista sui temi della sostenibilità ambientale e dell’umanità.

“Con l’avvento dell’Antropocene, il millenario e complesso sistema di relazioni biologiche della Terra subisce profonde alterazioni climatiche e geologiche, che ne mettono in pericolo la vita stessa. In contrasto con il basilare buon senso animale di sopravvivenza che tende a proteggere la propria casa, il proprio habitat, la propria specie, l’Uomo sfrutta ed erode le risorse del Pianeta in modo irreversibile seguendo modelli economici e culturali ormai insostenibili. Dalla metà degli anni ’60, in coincidenza con una più vasta diffusione dell’Ecologia, l’arte rappresenta con differenti linguaggi e sensibilità le mutazioni, le problematiche, le contraddizioni del rapporto tra Uomo e Natura, di cui egli tuttavia è parte, pur avendo la presunzione di credersi altro da essa”, afferma Eleonora Frattarolo. “In mostra le opere di sette artisti (Rufoism, Paolo Migliazza, Edoardo Sessa, Angelo Maisto, Luciano Leonotti, Andrea Valsecchi, Silvia Zagni) che rappresentano ciò che sta avvenendo nello spazio urbano, nel paesaggio rurale, nell’ambiente in cui viviamo e che raccontano come tali avvenimenti si ripercuotano nella nostra mente e nella sfera affettiva e spirituale. Da tali rappresentazioni nasce un racconto per immagini che si articola in sculture, dipinti, disegni, installazioni, fotografie. Un racconto che attraversa scenari chiaramente percepibili e versanti interiori silenti e nascosti”.

7 artisti per 7 modi di interpretare il rapporto dell’uomo con la natura

I paesaggi naturali dipinti da Rufoism sono permeati di bellezza e sentimento del tragico: boschi, rocce, fiumi, radure nascondono fantasmi di individui e delle loro malefatte, svelando la fragilità della natura sottoposta alla tracotanza umana. Paolo Migliazza fa dialogare lo spettatore con le sculture in cemento di quattro adolescenti, che con la loro fissità portano a riflettere sulle relazioni con l’altro e con lo spazio, mentre Edoardo Sessa ritrae con due sculture in fil di ferro il tentativo di abbracciarsi dei danteschi Paolo e Francesca, dove il corpo dei due sfortunati amanti ricordano rami e radici, in una ricerca di interconnessione fra Uomo e Natura.

Angelo Maisto per un attimo ci distoglie dal grido del mondo naturale proiettandoci in un mondo fantastico dove elementi vegetali e forme ibride ci portano a considerare la centralità dell’immaginazione nel creare un legame con la natura. Trapela in tutta la sua forza la dignità delle persone fotografate da Luciano Leonotti nella quotidianità di Bangalore, in India. Soffermandosi sul valore del cibo e dei valori umani si evince l’importanza del senso di appartenenza e della devozione religiosa nel dare un senso all’esistenza. La stessa esistenza che nelle fotografie impossibili di Andrea Valsecchi pone nuovi interrogativi; in questo caso ci troviamo a osservare una società in cui l’essere umano è ormai un ibrido con la tecnologia, rappresentando il precario equilibrio fra scienza e natura, realtà e finzione. E infine Silvia Zagni ci fa immergere in un mare immaginario ove galleggiano meduse fluorescenti in porcellana, stimolandoci a cercare una riconnessione con un ordine naturale che sembra infranto.

The Rooom e la divulgazione di una cultura sostenibile

The Rooom, grazie al team di quattro professionisti – Marco Tina, Monica Traversa, Giorgia Sarti, Elisabetta Tonali –, si impegna per sviluppare strategie, idee e progetti nell’ottica del raggiungimento di obiettivi di carbon neutrality e social neutrality, nel rispetto delle diversità, delle pari opportunità, della solidarietà e dell’inclusione. All’interno di The Rooom è presente anche uno spazio espositivo e culturale, “The Rooom Lab”, dove si può partecipare a eventi e iniziative di condivisione e d’incontro sui temi della sostenibilità, per promuoverla sia nelle aziende sia tra le persone.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda il 14/02/2022

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