Il bianco e il nero. La luce e l’ombra. Un grande fotografo e un indimenticato couturier, di nuovo insieme in un gioco di specchi che indaga il territorio di sperimentazione comune e ne sottolinea la capacità di interpretare con autenticità corpi e volti femminili, cogliendone l’essenza. Peter Lindbergh e Azzedine Alaïa sono fra i più emblematici protagonisti della storia della fotografia e della moda.

Tra di loro è intercorso un dialogo ininterrotto nonostante le origini diametralmente opposte, l’industriale Duisburg e le spiagge olandesi da una parte, l’assolata e brulicante Tunisi dall’altra. Sbarcati entrambi a Parigi, lì si incontrano nel 1979 e da allora le loro strade non si separano più. Uniti dalla passione per i grandi orizzonti, per una femminilità autentica e senza artifici, sono stati in grado di far trasparire nella propria arte l’anima e la personalità dei soggetti, cogliendone gli sguardi, i sorrisi spontanei, le imperfezioni. L’uno rivelando la fisicità dei corpi con lampi di luce l’altro scolpendoli con abiti monocromatici dal taglio perfetto.

La mostra alla Fondation Azzedine Alaïa

Lindbergh e Alaïa hanno dato vita a una serie di importanti collaborazioni scrivendo alcuni dei più interessanti capitoli della storia della moda parigina e francese. Per ricordarne il talento la Fondation Azzedine Alaïa dedica loro un’importante mostra, in corso fino al 1° febbraio 2022, proprio negli spazi di quella che era la casa-atelier del couturier, in Rue de la Verrerie.

Il percorso espositivo mette in luce i tanti punti di contatto fra i due amici nella vita e nel lavoro, celebrando un sodalizio di quasi quattro decenni. Realizzata con la direzione artistica dello storico e fashion curator Olivier Saillard insieme a Benjamin Lindbergh, la mostra mette in relazione 50 stampe del fotografo e 32 silhouette delle collezioni di Alaïa, volutamente senza ordine cronologico nell’ottica di consegnare un’estetica senza tempo. Le location predilette dei set sono le atmosfere che evocano il cinema in bianco e nero, le strade della vecchia Parigi, le fondamenta della Torre Eiffel e la spiaggia di Le Touquet.

Gli scatti sulla spiaggia di Le Touquet

Sotto il tetto di vetro e le travi metalliche della Fondation Alaïa, i manichini indossano gli abiti disegnati dal couturier e le foto di Lindbergh ne immortalano la forte presenza scenica. Il documentario Great Photographers/Peter Lindbergh offre un ampio sguardo dietro le quinte dell’emblematica storia del 1986 scattata a Le Touquet. Le top model Tatjana Patitz e Linda Spierings si tengono per mano camminando sulla sabbia e altrettanto fanno la Spierings e Alaïa nella spiaggia sferzata dal vento, amata per i suoi orizzonti infiniti e i cambi repentini di luce, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio che trasmette un senso di libertà totale.

Il volume monografico edito da Taschen

Le immagini della mostra sono anche il tema della preziosa monografia edita da Taschen e curata da Carla Sozzani, che sottolinea: “Trasformarono l’estetica degli anni Ottanta, uno nella moda, l’altro nella fotografia. Peter privilegiava le foto in bianco e nero, Azzedine i vestiti neri. E avevano la stessa visione della donna, sensuale ma anche molto rispettosa: mai neppure un cenno di volgarità. A nessuno dei due piaceva il trucco sul viso delle donne, le preferivano naturali, perché erano attenti alla personalità, non solo alla bellezza”.

La sorridente Naomi Campbell in copertina, in tutina nera e corpetto di Alaïa, apre la carrellata di splendidi scatti, fra i quali quello del couturier abbracciato a Tina Turner e la seducente e intensa Marie-Sophie Wilson che fuma avvolta in una pelliccia, insieme a tante testimonianze di colleghi e amici, come Franca Sozzani, Olivier Saillard, Fabrice Hergott e Paolo Roversi che ci lascia un ricordo delle celebri cene a cui partecipava: “E forse raccontare quelle leggendarie cene sarebbe il modo giusto per raccontare la storia di questi due amici memorabili: i lunghi tavoli dove tutti erano i benvenuti; i brindisi infiniti; i peperoncini più caldi di Azzedine o le prelibatezze fatte in casa di Petra; Grigolo canta buon compleanno a Franca Sozzani; Didine, il gran San Bernardo che aggira la coda intorno agli ospiti; le intense conversazioni sull’arte, la moda e la fotografia; le risate e le storie che hanno acceso la nostra immaginazione”.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda il 20/09/21

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