“Oggi l’abito non serve più a coprirci, bisogna caricarlo di altri significati emotivi, nascosti o sfacciati a seconda di ciò che ognuno si sente di esibire” – Cinzia Ruggeri
La règle du jeu? è il titolo dell’ultima mostra ideata da Cinzia Ruggeri e allestita a Milano nel 2019. Quello che potremmo definire un testamento artistico, ispirato all’omonimo film di Jean Renoir, fu un racconto corale composto di microstorie che invitava gli spettatori a partecipare a un gioco di associazioni e ammettendo ogni finale possibile. La mostra conteneva motivi autobiografici che, nascosti dietro agli oggetti, provenivano dalla wunderkammer dell’artista, come lo specchio “Pensiero fisso” e la pelliccia verde “Saudade”, mentre altri oggetti contenevano storie del suo percorso tra arte, moda e design.
La libertà di pensiero è stata il leit motiv della vita di Cinzia Ruggeri (1942- 2019), che ha saputo muoversi tra le varie discipline senza mai far prevalere una sull’altra, reinterpretando il senso della quotidianità attraverso abiti, accessori, arredi e lampade, disegnandoli con grande ironia, audacia ed eleganza. Cinzia Ruggeri ha collaborato con artisti, designer e musicisti, e il titolo della mostra, Cinzia says…, gioca con l’incipit della canzone Elettrochoc dei Matia Bazar, gruppo per il quale ha disegnato abiti per diversi concerti.
Cinzia says… Gli abiti, gli oggetti, le installazioni al Macro di Roma
La mostra Cinzia says… https://www.museomacro.it/it/solo-multi-it/cinzia-ruggeri-cinzia-says/ che il Macro – Museo d’Arte contemporanea di Roma dedica a Cinzia Ruggeri è sia un omaggio alla famosa designer sia una restituzione quanto più completa possibile della sua indagine sulle potenzialità espressive degli oggetti e sulla dimensione sociale del corpo. In questo è stata preziosa la collaborazione con l’Archivio Cinzia Ruggeri di Milano. Immersa in un’atmosfera fiabesca in cui domina il colore rosa, la sezione SOLO/MULTI del museo adotta i motivi prediletti dall’artista, come lo ziggurat, mescolandoli a supporti dalle forme postmoderniste, andando oltre ogni tentativo di classificazione.
Lo spazio si trasforma in un’occasione unica per ammirare la selezione di oltre 150 capi e accessori provenienti dalle collezioni Bloom, Cinzia Ruggeri e Cinzio Ruggeri, restaurati ed esposti per la prima volta dopo le sfilate degli anni ‘70 e ‘80. Come tableaux vivants le creazioni sono raggruppate per progetto e collaborazione, come quelle con Studio Alchimia, Occhiomagico e Valeria Magli. Altri capi, invece, pendono dal soffitto o sono disseminati nello spazio, alternandosi a installazioni, opere e oggetti che compongono una scena sospesa e teatrale.
La rievocazione delle mostre più famose
Al Macro sono state ricreate le ambientazioni di alcune famose mostre, come la già citata La règle du jeu? e La leggerezza del peso, presentata nel 1989 nell’ambito della manifestazione Abitare il Tempo, sotto la direzione artistica di Ugo La Pietra e realizzata con Hanif Jan Mohamed e Paolo Cremonesi. In questa installazione, dalla fiaba di un ultimo elefante incapace di riprodursi fisicamente prendono vita oggetti di uso domestico. Ecco un aspirapolvere a proboscide, un’ottomana-spalla su ruote, una scarpa con naso e coda, e un pavimento con impronte. Risale al 1986 l’ideazione del “video non mostrato” con cui Cinzia Ruggeri presentò la collezione Autunno-Inverno 1986-87 nel suo showroom di via Crocefisso a Milano. La passerella è sostituita dalla proiezione degli abiti su due schermi: il tema centrale sono i cinque sensi, continuamente sollecitati e confusi, con vestiti che profumano di zolfo, orecchini commestibili, capi tattili con parti asimmetriche, spolverini froissé croccanti e abiti in madreperla gelato. Per l’occasione, l’artista e critico Corrado Levi inventò gli Healer Jewels, accessori per la collezione maschile Cinzio Ruggeri: gioielli realizzati con posate da frutta, quadrati anonimi, piccole grucce e oggetti di uso quotidiano.
Cinzia Ruggeri si ritira dal mondo della moda alla fine degli anni ‘80 e da quel momento in poi si dedica interamente all’attività di designer e artista, collaborando con diversi marchi italiani ed esteri. I suoi progetti sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive allestite in tutto il mondo. Oltre alla splendida monografia pubblicata da Mousse Publishing, un programma di 4 workshop e incontri coinvolgerà diverse personalità che hanno collaborato con l’artista, per approfondire le stratificazioni e i diversi aspetti della sua ricerca. La mostra, in corso dal 14 aprile fino 28 agosto 2022, sarà ospitata da ottobre 2022 presso il Goldsmiths Centre for Contemporary Art di Londra.
Pubblicato su Costa Smeralda Portal il 19/05/2022