Sciacca non è soltanto splendido mare e incantevoli spiagge, è anche cultura e architettura, tradizioni antiche e fusione di popoli; Sciacca è testimone di un passato denso di storia che ancora oggi si ritrova nei monumenti, nelle attività artigianali e nelle memorie dei suoi cittadini. 

Questa bella cittadina dell’agrigentino ha origini remote. Gli studi ci parlano di un insediamento preistorico nella Grotta Stufa, sulla vetta del Monte Cronio, poco sopra la città. I primi dominatori della città furono i Greci e i Cartaginesi che la chiamarono Terma per le sue acque termali, e poi gli Arabi, che le diedero il nome di Xacca, che dal latino Sacca fu trasformato nell’attuale Sciacca. A pochi chilometri si trovano gli importanti siti archeologici di Selinunte e di Eraclea Minoa, e a una sessantina di chilometri si estende la Valle dei Templi, un luogo unico al mondo per fascino e maestosità, nella culla della Magna Grecia.

All’epoca della denominazione araba e normanna, Sciacca divenne un importante porto commerciale, e dal XII secolo in poi furono costruiti importanti chiese e palazzi, che oggi vivono un nuovo splendore e riaprono le loro porte. Questo è reso possibile dal progetto Sciacca Museo Diffuso dei 5 Sensi, l’iniziativa di un gruppo di studiosi e cittadini che permette di visitare anche luoghi solitamente non aperti al pubblico, e di abbinare esperienze locali entrando in contatto con la parte più autentica della città. Con tremila anni di storia, cultura e tradizioni, finalmente Sciacca può mostrarsi in tutta la sua bellezza e valorizzare le sue tante risorse, grazie a un percorso culturale e sensoriale che spazia negli ambiti più diversi, facendoci immergere in suoni e profumi, colori e forme d’arte, e, non ultime, prelibatezze gastronomiche.

La città è divisa in tre borghi comunicanti, e ognuno mantiene la propria identità caratteristica: il borgo dei pescatori, nella parte bassa, affaccia sul porto di cui custodisce la vocazione marinara, fra suoni, odori e duro lavoro;  il borgo delle maestranze, la parte “borghese” della città, affascina con i meravigliosi edifici e le piazze, le botteghe artigianali e i negozi tipici; il borgo dei contadini, nella parte alta, si dipana fra vicoli e corti di origine araba intorno all’area della chiesa di San Michele e del Castello Luna. Qui, tra gli altri, sono stati girati i film “In nome della legge” e “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi, e il più recente “Re minore” di Giuseppe Ferlito. Ma anche tante fiction, spot pubblicitari e programmi televisivi hanno scelto la luce, la pietra tufacea e le piante rigogliose di Sciacca per conquistare gli spettatori.

Oggi Sciacca ha fatto un salto di qualità, e per superare la crisi strutturale, economica e culturale che l’ha colpita negli ultimi decenni, grazie all’impegno dell’ingegnere Viviana Rizzuto e del direttore creativo Emilio Casalini, ha deciso di raccogliere attorno a sé quella parte di comunità che non si arrende al degrado, e che reagisce con orgoglio e ottimismo. Il progetto del Museo Diffuso intende valorizzare le potenzialità del patrimonio cittadino, ripensando il centro storico come un museo a cielo aperto: le antiche porte della città come ingressi di un museo, le strade come corridoi, le piazze come sale da esposizione. Le finestre, le porte, le vetrine delle botteghe e dei negozi diventano teche in cui esporre il vero tesoro: l’identità delle persone che vi abitano.

Fanno parte del Museo Diffuso cittadini, artigiani, commercianti, strutture ricettive, ristoranti, associazioni culturali e tante altre realtà, con il coinvolgimento dei quali sarà possibile portare avanti nel tempo numerose iniziative. I “custodi” del Museo sono i cittadini, che aprono i loro negozi, i bar, le tabaccherie per farne info point diffusi, dove accogliere gli abitanti e i villeggianti. Custodi sono anche i ragazzi delle scuole superiori che partecipano al progetto e diventano narratori di bellezza, così come le persone che animano le terrazze sul mare e le antiche scalinate, e abitano vicoli, piazze e cortili oggi impreziositi da murales e decorazioni ceramiche.

Il Museo Diffuso dei 5 Sensi propone oltre cinquanta esperienze basate sui 5 sensi, da vivere a contatto diretto con la comunità e gli artigiani. Si può creare con le proprie mani un vaso d’argilla, realizzare un raffinato gioiello in corallo o una maschera di cartapesta, come quelle che fanno bella mostra di sé durante il famoso Carnevale. Ma non finisce qui. Vengono proposti percorsi olfattivi, corsi di cucina, giornate da trascorrere con i pastori e i pescatori, tour indoor e percorsi di trekking in mezzo alla natura. Si può persino imparare a guidare una barca senza l’uso della vista. E poi sono state riaperte le grotte vaporose del Monte Kronio, quel sito geologico unico al mondo, da cui è iniziata la storia di Sciacca. Il tutto supportato da strutture di accoglienza e di ristorazione connesse tra loro e con la narrazione del luogo.

Si tratta dunque di una felice operazione di turismo esperienziale, che arricchisce i viaggiatori anche di storie e persone, poiché obiettivo del progetto è mettere a disposizione l’immenso patrimonio della città e del suo territorio, riscoprirlo, proteggerlo e valorizzarlo, operando anche a livello di coesione sociale, senza dimenticare l’ambiente. Con l’antico saluto siciliano “Assibidinica!” (che dio vi benedica) Sciacca invita a farsi scoprire, per condividere un patrimonio ricchissimo finalmente a disposizione di tutti.

Pubblicato sul numero di marzo/aprile di Italia Informa

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