Tutti conoscono le Nanas, donne formose e coloratissime che sprizzano gioia, figure emblematiche dalla femminilità potente e sfrenata. Ma il lavoro di Niki de Saint Phalle non si limita a queste sculture giocose e irriverenti, nel corso della sua vita l’artista ha realizzato disegni e gioielli, stampe e film, parchi artistici in Italia, Israele e California, con un approccio interdisciplinare improntato all’impegno sociale e politico, chiave della sua arte e della sua stessa vita.

Femminista e visionaria, l’artista franco-americana ha portato una ventata rivoluzionaria nei costumi della sua epoca muovendosi controcorrente e dando vita a un’arte “terapeutica”. Terapeutica prima di tutto per se stessa, che per superare i traumi di abusi familiari confessati solo in tarda età, ha utilizzato la forza dei suoi gesti e dei colori conferendo loro una funzione catartica.

Il MoMA PS1 presenta per la prima volta a New York una grande retrospettiva dedicata all’artista, Niki de Saint Phalle: Structures for Life, oltre 200 opere create dalla metà degli anni ‘60 fino alla sua morte nel 2002. Occupandosi di tutte le declinazioni della sua attività, la mostra si concentra sulle opere che Niki ha creato per trasformare gli ambienti, gli individui e la società. Libri, set teatrali, film, gioielli e vestiti, progetti architettonici e giardini di sculture, tutti concorrono a ricreare l’atmosfera e il vissuto di un’artista ancora non abbastanza riconosciuta.

La vita e la carriera artistica di Niki de Saint Phalle

Niki, pseudonimo di Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle, nasce nel 1930 a Neuilly-sur-Seine, in Francia, ma cresce a New York City. All’età di 18 anni sposa lo scrittore Harry Matthews con cui nel 1952 si trasferisce a Parigi; poco dopo viene ricoverata in ospedale per un esaurimento nervoso e inizia a dipingere come attività terapeutica. Alla fine degli anni Cinquanta, dopo aver divorziato dal primo marito, conosce l’artista Jean Tinguely, che diventerà un suo importante collaboratore e che sposerà nel 1971. Niki entra a far parte del gruppo del Nouveau Réalisme assieme a Tinguely, Arman, Christo e Yves Klein, ed è l’unico membro femminile.

La sua carriera artistica inizia negli anni Cinquanta, quando si diletta in sperimentazioni come l’assemblage e le performance, sulle orme di un’arte partecipata e collaborativa assolutamente all’avanguardia, che le fa guadagnare l’attenzione del pubblico. Nei primi anni Sessanta esordisce con i Tirs – astrazioni dipinte con un fucile caricato a cartucce di colore contro superfici di gesso – opere tormentate, intrise di angoscia. Dal ’66 si dedica alla creazione delle famose Nanas, figure debordanti e ricche di vitalità, che esprimono una nuova accezione di femminilità e le cui curve sinuose influenzeranno gran parte del lavoro successivo. A partire dalla fine degli anni Sessanta, la Saint Phalle inizia a produrre sculture su larga scala, realizza progetti architettonici, giardini di sculture, libri, stampe, film, set teatrali, abiti, gioielli e profumi. Diventa popolare ma senza dimenticare l’impegno sociale.

Fulcro della mostra newyorkese è l’indagine sulle sculture all’aperto e i progetti architettonici dell’artista, tra i quali Le rêve de l’oiseau (costruito per Rainer von Diez tra il 1968 e il 1971); Golem, un parco giochi a Gerusalemme (1971-72); Le Dragon de Knokke, una casa dei giochi per bambini in Belgio (1973-75); La Fontaine Stravinsky, accanto al Centre Pompidou (1983), e altri ancora. Queste opere sono rappresentate dai modelli preparatori e documentate da un’ampia selezione di materiali d’archivio, molti dei quali mai esposti prima d’ora.

Il Giardino dei Tarocchi

L’esibizione culmina con il progetto centrale della vita di Niki, il Giardino dei Tarocchi, un vasto parco architettonico situato a Garavicchio, nei pressi di Capalbio, nella Maremma toscana, iniziato alla fine degli anni Settanta e sviluppato insieme ai collaboratori. Ispirata dal Parc Guell di Gaudí, a Barcellona, e dal giardino di Bomarzo, nel 1979 Niki si trasferisce a Garavicchio dove inizia la costruzione del parco insieme al marito. I lavori, interamente autofinanziati con 10 miliardi di lire, e sviluppati con passione e in totale libertà, terminano nel 1996. Il giardino si trasforma in un mondo fantastico di colori e curve, con disegni e sculture modulate nel cemento e rivestite di mosaici e specchi, vetri e ceramiche colorate, in grado di condensare tutte le fasi artistiche attraversate dalla Saint Phalle.

Questo parco nel verde misura oltre due ettari e accoglie 22 opere ispirate alle carte dei Tarocchi di Marsiglia, con altezze che raggiungono i 15 metri. Non ci sono percorsi obbligati, ognuno può perdersi tra il verde e i Tarocchi, trovando una propria interpretazione degli Arcani Maggiori, in un momento di interazione e riflessione. In questi spazi carichi di pathos l’artista immaginava l’emergere di società sperimentali, luoghi “dove si poteva avere un nuovo tipo di vita, essere semplicemente liberi”.

L’attività di Niki si è espressa anche attraverso una serie di opere innovative che riflettono l’ethos di collaborazione e l’impegno con la politica dello spazio sociale, affrontando temi che come i diritti delle donne, il cambiamento climatico e il dramma dell’AIDS. Il suo libro illustrato, AIDS: You Can’t Catch It Holding Hands (1986), scritto in collaborazione con il medico Silvio Barandun e concepito per destigmatizzare la malattia, è stato tradotto in sei lingue.

La vita di Niki de Saint Phalle si interrompe nel 2002 a San Diego, all’età di 72 anni, ma la sua eredità artistica e sociale è senza tempo: a New York, a Parigi, in Italia e ovunque abbia lasciato traccia, questa donna coraggiosa ha cambiato l’approccio all’arte impegnata e la sua capacità di cambiare il mondo. Niki de Saint Phalle: Structures for Life è curata da Ruba Katrib e dall’assistente Josephine Graf, del MoMA PS1.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda

Didascalie:

NIKI DE SAINT PHALLE. La femme et L’oiseau, fontaine 1967-88. Painted polyester resin Two parts: 137 3/4 × 118 1/8 × 82 5/8″ (349.9 × 300 × 209.9 cm). Courtesy Galerie Mitterrand, Paris; Galerie GP & N Vallois, Paris; and Salon 94, New York

MICHIKO MATSUMOTO (Japanese, born 1950). Niki at The High Priestess in the Tarot Garden, Tuscany, Italy 1985. Gelatin silver print 8 3/8 × 12 3/8″ (21.3 × 31.5 cm). Courtesy the artistNIKI DE SAINT PHALLE, What Is Now Known Was Once Only Imagined, 1979. Offset-printed poster 17 15/16 × 24″ (45.6 × 61 cm). Courtesy Salon 94, New York

GIULIO PIETROMARCHI (Italian, born 1963). Dining table in the belly of The Empress; Chairs by Pierre Marie Lejeune, 1996. Inkjet print on fine art cotton paper, scanned from Kodak ektachrome film 10 3/4 × 10 3/4″ (27.3 × 27.3 cm). Courtesy the artistNIKI DE SAINT PHALLE, Tarot Garden, 1991. Lithograph 23 3/4 × 31 1/2″ (60.3 × 80 cm). Courtesy Salon 94, New York

NIKI DE SAINT PHALLE, Tir neuf trous – Edition MAT, 1964. Paint in plastic bags, embedded in plaster on wood 27 15/16 × 20 7/8″ (71 × 53.1 cm). Private collection

NIKI DE SAINT PHALLE, Mini Nana maison c. 1968. Painted polyester 6 5/16 × 5 7/8 × 3 9/16″ (16 × 15 × 9 cm). Private collection

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