Sensuale, frusciante, morbida e scivolante, la seta più di ogni altro tessuto evoca raffinatezza, lusso e seduzione, fin da quando, con una scoperta casuale e ammantata di leggende, in Cina si osservò che un lepidottero ghiotto di foglie di gelso produceva un filo lunghissimo con cui creava un bozzolo, che poi lasciava per trasformarsi in farfalla. Da allora il recupero di questo prezioso filo si è diffuso in tutto il mondo grazie a un paziente lavoro artigianale, e poi industriale, per tradursi in filati bellissimi, delicati ma resistenti, colorati o al naturale, per ogni sorta di abbigliamento, accessori e tessuti di design.
La storia della famiglia Ferragamo parte da lontano, da azienda calzaturiera di primissimo livello nel tempo è diventata maison di moda a tutti gli effetti, con un occhio di riguardo per la produzione dei foulard. Proprio la figlia del fondatore Salvatore Ferragamo, Fulvia, ha dato nuovo impulso alla presenza di questo magnifico accessorio nel campionario del brand, arricchendone con una creatività tutta peculiare la cifra stilistica. Come veri e propri quadri nacquero i “carrè”, fazzoletti quadrati da legare al collo, e la gamma di soggetti utilizzati fu vasta quanto le ispirazioni che nel corso degli anni hanno sollecitato l’ingegno della loro creatrice. Col tempo Fulvia Ferragamo ha rivisitato i vecchi modelli e ne ha inventati di nuovi, dando inizio a una produzione continuativa di accessori in seta da uomo e donna, soprattutto foulard e cravatte, realizzati nelle aziende comasche specializzate in stampe su tessiture seriche.
Il primo foulard Ferragamo risale al 1961, quando dal tratto ironico e fantasioso dell’artista Alvaro Monnini nacque un esemplare dal tema insolito, la riproduzione della Piazza Santa Trinita di Firenze con il Palazzo Sini Feroni (sede attuale del Museo Ferragamo) disegnati con dettagli di calzature. A quell’epoca Wanda Ferragamo, la moglie di Salvatore, si occupava personalmente di scegliere i foulard da acquistare per l’azienda, e la figlia si divertiva ad accompagnarla nelle sue visite. E ben prestò ebbe il desiderio di produrre in proprio questi accessori, affinché rispecchiassero l’anima del brand e fossero personalizzabili.
Complice il bagaglio di conoscenze accumulato nel corso degli studi scientifici e artistici, e l’amore per i viaggi, l’eclettico immaginario di Fulvia diede vita ai meravigliosi foulard che oggi possiamo ammirare nella splendida mostra SETA al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze, grazie all’idea della direttrice Stefania Ricci e della curatrice Judith Clark. Affiancando i numerosi illustratori chiamati per creare gli schizzi delle collezioni, Fulvia Ferragamo stessa apportò modifiche e suggerì i bozzetti realizzati con la tecnica del collage, secondo un iter laborioso supportato in un secondo tempo dalla tecnologia. Questo patrimonio creativo conservato negli archivi storici dell’azienda ha permesso ai recenti progetti di rileggere in chiave contemporanea i temi classici a Ferragamo, e nonostante la scomparsa prematura di Fulvia, tutta la sua passione e le sue idee vengono portate avanti con dedizione da schiere di designer, che mantengono in vita tutto il savoir-faire della Signora della Seta.
Al primo periodo caratterizzato dai motivi etnici, del mondo animale e dei fiori segue la produzione in cui dominano le fantasie floreali, i soggetti di caccia, la fauna marina e le calzature di Salvatore Ferragamo, cui si aggiungono gli animali esotici, con felini che popolano una giungla lussureggiante e pacificata. La curatrice Judith Clark dal 2019 ha esaminato i preziosi album di Ferragamo conservati nel Dipartimento della Seta a Milano, e dato vita a un’operazione straordinaria di recupero di questo patrimonio, mettendo al centro della mostra a Palazzo Spini Feroni i foulard e le ispirazioni alla base di questo incantevole traguardo artistico.
La prima sezione della mostra accoglie l’installazione degli artisti cinesi Sun Yuan & Peng Yu, che mette a confronto alcune sculture di animali e tassidermie con i disegni dei foulard in seta, in un percorso immaginario che pone l’accento sullo scambio fra Oriente e Occidente avvenuto sulla Via della Seta, con l’incontro delle diverse culture, di simboli e mitologie, utilizzando gli archetipi di concezioni cosmologiche e reinterpretandone alcuni dei soggetti. Medusa, il Grifone, il Centauro, Xingtian, Xuanwu (il Guerriero Nero del Nord), Jiutouniao (l’uccello a nove teste), Qiongqi, Hundun (Caos primordiale) sono i temi che gli artisti affrontano con un risultato di alta espressività.
Nella seconda sezione della mostra, che racconta la vita di Fulvia nell’Educandato, trova spazio un inedito filmato dell’ottobre 1955 proveniente da una collezione privata, che documenta la vita delle studentesse al Poggio Imperiale. Proseguendo nella terza sezione della mostra scorrono le immagini delle numerose fonti di ispirazione dei soggetti stampati su foulard e cravatte, dalle opere d’arte conservate nei musei agli antichi volumi di botanica e scienze naturali. Queste fonti sono state riportate su fogli sotto forma di disegni e collage come moodboard di partenza per le collezioni e raccolti in 1065 “album rossi”.
In occasione della mostra sono stati studiati i tanti riferimenti contenuti negli album, e confrontandoli con i foulard prodotti sono emerse sorprendenti scoperte. Un samurai a cavallo dipinto su un foulard riproduce un’armatura uguale a quella conservata nel Museo Stibbert a Firenze, i papaveri che costellano uno degli stampati degli anni ‘90 sono la riproduzione fedele di una tavola incisa nell’Hortus Eystettensis di Basilius Besler. Inoltre, molti dei foulard a tema floreale prendono ispirazione dalle ghirlande di fiori dipinte da Bartolomeo Bimbi nel XVII e XVIII secolo e oggi conservate nel Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano. Gli uccelli sono i soggetti preferiti e più affascinanti di questi stampati: anatre, aironi, fagiani, pinguini, pappagalli prestano le loro sembianze alla fantasia e vengono reinterpretati con gusto e sensibilità poetica e cromatica, ispirandosi al prezioso volume The Birds of America di John James Audubon.
Dal 1971 e per i vent’anni successivi, i foulard di Fulvia prevedono prevalentemente l’uso di patchwork di fiori e foglie, dagli anni ’90 in poi i temi floreali diventano protagonisti assoluti di tanti stampati: fiori a mazzi su tralicci, intrecciati a ghirlande, in vasi, a scacchiera, a trapezi, a rombi, in cerchio e a raggiera. Un tripudio di verde e di fiori riprodotti a dimensione quasi naturale.
Il cortometraggio Look back Anouk, opera dei giovani registi Rocco Gurrieri e Irene Montini, anima la quinta sezione della mostra, traendo ispirazione dal mondo figurativo dei foulard creati da Fulvia Ferragamo e dai film di animazione del regista cecoslovacco Jiří Trnka, che con i suoi pupazzi realizzati con patchwork di fiori ha suggerito lo stile figurativo dei primi stampati del brand.
Nella sesta sezione, l’antica tradizione della riproduzione degli animali esotici rivive nella produzione animalier dei foulard Ferragamo, con una marcata predilezione per i felini maculati, da sempre simbolo di eleganza e di grazia nei movimenti. In un secondo momento Fulvia dedica maggior attenzione all’astrazione prediligendo mantelli striati e macchiati per illudere lo sguardo, tanto da avvicinarsi ai soggetti propri dell’arte di Escher. Uno spazio speciale della mostra è dedicato alla creatività giovanile, con un’installazione multimediale che mette in scena le grafiche realizzate da cinque studenti del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino (Firenze), collegando la mostra Seta alla nascita di Storie di seta, una collezione di quattro nuove fragranze ispirate dalla storia degli stampati creati dall’azienda.
Con l’ottava e ultima sezione, si ritorna al tema iniziale del mondo Ferragamo, quando nella produzione dei foulard e delle cravatte Ferragamo venne inserito un nuovo filone creativo sul tema delle calzature. Dopo il successo nel 1985 della prima mostra su Salvatore Ferragamo a Palazzo Strozzi, il progetto espositivo diventò itinerante, passando dal Victoria and Albert Museum di Londra nel 1987 al Los Angeles County Museum of Art nel 1992, dalla Sogetsu Kai Foundation a Tokyo al Museo de Bellas Artes a Città del Messico, per approdare nel 1995 alla costituzione del museo permanente a Firenze, e nel 2013 alla Fondazione Ferragamo.
Shoes è il primo foulard sul tema delle calzature storiche più famose, seguono Toes, Bacheca, Poster dove sono inseriti come motivi decorativi anche i manifesti pubblicitari del 1930 di Lucio Venna per Salvatore Ferragamo. I microdisegni delle cravatte traggono spunto dalle tomaie dei modelli di scarpe più famosi, come Sfera e Stella, i ricami in merletto di Tavarnelle sono rivisitati in alcune décolleté degli anni ‘30, e il celebre Scacco riprende la decorazione sulla zeppa in legno di un sandalo del 1943. Ogni stagione un nuovo disegno ispirato alle creazioni di Salvatore Ferragamo entra a far parte delle collezioni Seta, grazie alla collaborazione dei disegnatori specializzati di cui è composto lo studio grafico Ferragamo.
Da lassù, nel suo paradiso di fauna e flora esotica Fulvia osserva, ispira e sorride.
Pubblicato su Handbook Costa Smeralda