A volte le soluzioni più innovative derivano da idee semplici e rivolgersi alla natura anziché ricorrere a sistemi complessi può rivelarsi una strategia vincente. L’ingegno e la creatività umana spesso devono misurarsi con problemi di sopravvivenza e con insufficienti risorse economiche, ma è possibile anche con progetti poco costosi dare una mano ai popoli in difficoltà. Non sono solo la fame, la carenza d’acqua, i conflitti e le malattie a prostrare tanti paesi del mondo, ma anche la scarsa disponibilità di energia elettrica, oggi una necessità imprescindibile.

Anche se sono stati fatti progressi sugli obiettivi energetici globali, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce che 840 milioni di persone attualmente non possono accedere all’energia elettrica, con una domanda che entro il 2035 aumenterà del 70%, e con i combustibili fossili che potrebbero esaurirsi entro i prossimi 50 anni. Popoli come Sierra Leone, Nigeria, Gabon, Somalia e Siria non riescono a compiere le azioni più essenziali oltre le ore di luce naturale, e lavorare, occuparsi delle faccende domestiche, studiare e restare connessi con il resto del mondo diventa impossibile.

Il progetto WaterLight e il popolo Wayúu

Studiando la drammatica realtà del popolo Wayúu, un’antica comunità indigena che vive nell’arida penisola di La Guajira, al confine tra Colombia e Venezuela, è nata una riflessione su come poter aiutare le popolazioni a risolvere il problema della carenza di elettricità. Poiché l’unica grande risorsa di cui godono i Wayúu è il mare, la start-up colombiana E-Dina ha trovato il modo di trasformarlo in una potente batteria naturale, con una soluzione ecologica e a costo quasi pari a zero: WaterLight. Progettato assieme a Wunderman Thompson Colombia di WPP è un dispositivo che trasforma l’acqua salata in energia elettrica, producendo energia pulita destinata a illuminare le comunità prive di elettricità.

L’innovativa tecnologia di WaterLight sfrutta il potere della ionizzazione, una semplice reazione scientifica in cui gli elettroliti dell’acqua salata reagiscono con il magnesio presente all’interno del dispositivo, producendo energia elettrica. Con mezzo litro di acqua salata si possono ottenere 45 giorni di luce. Il dispositivo oltre che con l’acqua di mare può funzionare anche con acqua dolce mista a sale e persino – in situazioni di emergenza – con l’urina. Ispirandosi alla ricca eredità culturale dei Wayúu, WaterLight ha la forma di una lanterna ed è rivestito di una superficie di legno impermeabile decorata con simboli di potere e motivi tradizionali dell’antica arte della tessitura “Kanas”, con figure geometriche stilizzate che rappresentano il mare, la fauna e la flora. Oltre a funzionare come lampada portatile, WaterLight è in grado di caricare piccoli apparecchi come un cellulare o una radio, tramite una porta USB. In questo modo i Wayúu possono trasformare l’abbondante risorsa idrica naturale in uno strumento per illuminare (in tutti i sensi) la loro vita, dedicandosi alla pesca notturna, svolgendo i lavori artigianali anche dopo il tramonto, e aiutare i bambini a fare i compiti.

Un’idea innovativa per trasformare la vita di milioni di persone

In linea con l’impegno di E-Dina per la sostenibilità, WaterLight è un prodotto duraturo e riciclabile al 100%, progettato per funzionare per oltre 5.600 ore. Come afferma Bas Korsten, Global Chief Creative Officer di Wunderman Thompson: “WaterLight dimostra come la santa trinità della tecnologia, della creatività e dell’umanità possa produrre un’idea veramente innovativa con il potenziale di trasformare la vita di milioni di persone. Le innovazioni all’avanguardia possono spostare il quadrante solo fino a un certo punto: per guidare il cambiamento necessario per un mondo migliore, abbiamo bisogno di idee che pongano l’umanità al loro centro”.

Molti altri paesi in via di sviluppo e aree di accoglienza per rifugiati si trovano in una situazione analoga a quella di La Guajira, non avendo accesso all’energia ma la disponibilità di un’ampia costa. WaterLight può rappresentare un’opzione innovativa e conveniente per governi, ONG e organizzazioni private che cercano soluzioni tecnologiche sostenibili per consentire una vita più produttiva e umana a popoli a cui manca quasi tutto, ma non la voglia di vivere e di essere connessi con il resto del mondo.

Pubblicato su Handbook Costa Smeralda, 01/11/2021

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